prof. Nunzio Brugaletta |
LinPROG |
Nel corso degli anni sono stati progettati moltissimi linguaggi di programmazione. Alcuni conservano la loro validità nel corso degli anni grazie anche alla quantità di software sviluppato con essi, e ancora utilizzato. Altri sono stati creati per scopi particolari o per sperimentare determinate tecnologie. Di altri infine si è persa ogni traccia.
In generale la comparazione fra i vari linguaggi tiene conto di due fattori:
L'evoluzione. Non si tratta soltanto di un fatto anagrafico dei linguaggi, ma del rapporto fra il linguaggio e il modo con cui un algoritmo è concepito dal programmatore e adattato per poter utilizzare le strutture disponibili nel linguaggio stesso. Un linguaggio è più o meno evoluto se è possibile, più o meno facilmente, tradurre in quel linguaggio l'algoritmo. Per fare un esempio esplicativo si immagini un linguaggio che preveda l'istruzione per eseguire soltanto l'operazione di somma aritmetica ed uno che preveda anche la moltiplicazione. Se si utilizza il primo occorrerà tradurre la moltiplicazione come serie di somme. Ciò che per il programmatore è una singola operazione (la moltiplicazione) deve essere tradotta in una serie di operazioni in ragione degli strumenti disponibili nel linguaggio. Seguendo l'esempio si potrà affermare che il secondo linguaggio è più evoluto del primo, o, anche, a più alto livello. In base all'evoluzione, i linguaggi di programmazione si classificano in generazioni.
Il paradigma di programmazione supportato. Un paradigma di programmazione è un insieme di strumenti forniti da un linguaggio di programmazione e definisce un insieme di regole per il modo con cui scrivere un programma. Un paradigma di programmazione nasce come evoluzione di un altro o, certe volte, rendendo obbligatorie le regole di buona programmazione affermatisi nella fase precedente.
http://ennebi.solira.org |
ennebi@solira.org |