Una live può essere utilizzata per la manipolazione delle partizioni di un HD. Il live della distribuzione Ubuntu contiene Gparted: un programma che permette facilmente di modificare le partizioni.
La modifica delle partizioni attualmente esistenti comporta, nei casi generali, la distruzione dei dati presenti nella partizione. Solo il ridimensionamento di una partizione può essere non distruttivo. In ogni caso è necessario fare attenzione a quale partizione si sta modificando e, per maggiore sicurezza, prima di lanciare il programma, è opportuno effettuare un backup dei dati importanti che non si vuole perdere. |
il programma mostra, nella parte superiore della finestra e con una rappresentazione grafica a barre, le partizioni attualmente definite, laddove nella parte inferiore della finestra sono specificate le caratteristiche stesse delle partizioni (tipo di filesystem, dimensione, spazio libero rimanente).
La manipolazione della tabella delle partizioni è necessaria quando, per esempio, si vuole personalizzare l'uso degli spazi in sede di installazione di un Sistema Operativo. Si può lasciare al programma di installazione la scelta di aggiustare le partizioni in modo opportuno ma può essere necessario, in ragione anche di necessità future di organizzazione degli spazi, partizionare l'HD in proprio utilizzando, per esempio, programmi come Gparted.
Tutte le operazioni sulle partizioni si effettuano selezionando il segmento della barra che rappresenta la partizione e scegliendo l'operazione da effettuare dal menù contestuale accessibile con il clic destro del mouse oppure scegliendo l'operazione dal menù Partizione.
Se si vuole installare su HD una distribuzione Linux accanto ad un Sistema Operativo già installato, in modo da avere un sistema dual boot, un sistema cioè che permetta all'accensione della macchina di scegliere con quale Sistema Operativo si vuole operare, e si vuole personalizzare l'operazione di dimensionamento delle partizioni, è necessario:
Ridimensionare la partizione esistente in modo da creare spazio per il nuovo Sistema Operativo. Questa operazione viene svolta in modo semplice selezionando la partizione e scegliendo dal menù Ridimensiona. Il ridimensionamento si può fare anche trascinando la maniglia all'estremità della barra che rappresenta la partizione. L'operazione in genere non è distruttiva: il programma consente di restringere la partizione solo per la parte non occupata da dati. Confermando l'operazione si ritorna nella finestra principale che mostra lo spazio reso disponibile in grigio.
Creare le partizioni che servono a Linux. In generale, per una installazione standard, sono opportune 3 partizioni: una per il sistema, una per i dati degli utenti e la partizione di swap utilizzata dal sistema per la memoria virtuale. Per effettuare queste operazioni si seleziona la zona grigia dello spazio disponibile, si sceglie dal menù di creare una nuova partizione che sarà una partizione estesa. Dentro la partizione estesa possono essere definite le tre partizioni (logiche) che servono. Nella scelta del tipo di filesystem nella partizione di swap si deve fare riferimento a questa, nelle altre due il tipo potrà essere quello utilizzato dalla distribuzione (per esempio ext4). Il punto di montaggio (per l'accesso ai dati della partizione) sarà / per quella più piccola e /home per quella più grande. Nella prima saranno conservati tutti i file di sistema, la seconda sarà dedicata ai file degli utenti. Una distribuzione moderna destinata a macchine attuali e completa di tutti i programmi che possono servire immediatamente richiede circa 6Gb di spazio. Se si vuole poter espandere il sistema con l'installazione di nuovi programmi che potessero servire in seguito, è opportuno scegliere uno spazio maggiore. Le dimensioni della partizione destinata a contenere i dati degli utenti dipendono, ovviamente, dalle esigenze degli utenti stessi.
Mano a mano che si modifica la tabella delle partizioni, il programma mostra la nuova composizione.
È importante tenere presente che fino a quando non si sceglie di scrivere su disco la tabella delle partizioni, la modifica è solo visiva: si può modificare, si può tornare indietro. Avviata la procedura di scrittura su disco della nuova tabella delle partizioni modificata, l'operazione diventa irreversibile e eventuali dati presenti nelle partizioni modificate (con l'eccezione di quelle ridimensionate) vengono persi irrimediabilmente. |