prof. Nunzio Brugaletta |
atapSO |
EnneBi –
Computer Science
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Tra il 1991 e il 1992 un gruppo di ricercatori si stacca da X Consortium, effettuando quello che nel gergo di Linux viene chiamato fork. In pratica ad un certo punto la strada dello sviluppo del progetto, che prima era unica, si biforca. Il nuovo progetto che venne chiamato Xfree86 si prefiggeva, in maniera prevalente, lo scopo dell'adattamento del X Window System ai sistemi con architettura Intel. In tempi recenti lo sviluppo di X come software libero è curato da X.Org Foundation.
In alcuni sistemi operativi l'ambiente grafico e il sistema operativo rappresentano un blocco monolitico: le due cose sono inscindibili, l'unica interazione con il sistema operativo avviene per mezzo della shell grafica e non è possibile fare ciò che l'ambiente grafico non permette. Nel caso di Linux invece ci si trova davanti ad un sistema modulare fortemente personalizzabile: si tratta di un abito che può venire indossato sopra il sistema stesso e cambiato come e quando si vuole.
X11, come viene chiamato oggi facendo riferimento allo standard definito dalla fondazione, è un sistema basato sul modello client/server. Un programma server fornisce determinati servizi ad uno o più programmi client che ne fanno richiesta. Client e server del sistema X11 comunicano attraverso l'X Protocol, un insieme di regole che governano il traffico di informazioni fra il server e i vari client.
Più in particolare il sistema grafico di Linux è composto da:
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L'impostazione a moduli distinti ha permesso di utilizzare window manager con effetti avanzati 3D modificando solo marginalmente il server X.
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